Agevolazioni tributarie, l’intelligenza artificiale entra nel Testo unico

L'articolo discute le agevolazioni tributarie introdotte nel nuovo Testo Unico, con un focus specifico sugli incentivi a sostegno dell'intelligenza artificiale. Esamina le principali misure fiscali, come i crediti di imposta per ricerca e sviluppo, la nuova Sabatini, e altre agevolazioni per le PMI innovative. Viene inoltre trattato il contesto normativo europeo e nazionale che regola l'accesso a tali incentivi, con particolare attenzione alla conformità con le normative sugli aiuti di Stato.

ARTICOLI

Edoardo Belli Contarini - Il Sole 24 Ore

5/30/20242 min read

Si è appena conclusa la consultazione pubblica sul sito dell’Agenzia delle Entrate sui testi unici della riforma fiscale. Quello sulle agevolazioni tributarie, nonostante la corposità dell’articolato normativo, è di ausilio per mappare gli incentivi, anche a sostegno dell’intelligenza artificiale.

Sulla falsariga del Dpr 601/1973, il testo unico riordina la materia nel suo complesso, distinguendo le agevolazioni in «permanenti», «temporanee», «non vigenti, ma ancora in corso di fruizione» – ad esempio, il credito di imposta formazione 4.0, misura attiva fino al 2022 – con la sistematizzazione per categorie omogenee, ovvero per «aree di intervento», quali competitività, ricerca, lavoro.

Con riguardo ai benefici per il comparto dell’intelligenza artificiale, va premesso che sia la proposta di regolamento della Commissione Ue (cosiddetto AI Act) sia il Ddl approvato dal Consiglio dei ministri del 23 aprile, recante «disposizioni e delega al Governo in materia di intelligenza artificiale», non affrontano la tematica fiscale nel suo insieme.

Nel Testo unico, invece, gli incentivi per l’intelligenza artificiale contemplano, anzitutto, quelli in forma generale e indiretta, come i crediti di imposta R&S e IT per le imprese che effettuano ricerca, oppure la detrazione e/o la deduzione previste rispettivamente per i soggetti Irpef e Ires che investono in start-up e PMI innovative.

Si aggiungono poi gli incentivi più mirati, cumulabili tra di loro, che, seguendo la classificazione del Testo unico per aree di intervento, sono:

  • Il nuovo patent box, incluso il regime di recapture, cioè la super-deduzione al 110% dei costi sostenuti negli otto anni precedenti la registrazione dell’IP, per ricompensare le imprese che ottengono brevetti o software per i nuovi sistemi di intelligenza artificiale (articolo 6, Dl 146/2021);

  • Il credito di imposta per gli investimenti in beni immateriali strumentali a beneficio delle imprese che acquisiscono software, sistemi, piattaforme e applicazioni di intelligenza artificiale e machine learning (allegato B, legge 232/2016);

  • La nuova Sabatini, che premia con finanziamenti e contributi le micro, piccole e medie imprese che effettuano investimenti in software, sistemi, piattaforme e applicazioni di artificial intelligence e machine learning, che consentono alle macchine di mostrare un’abilità e/o attività intelligente in campi specifici a garanzia della qualità del processo produttivo e del funzionamento affidabile del macchinario e/o dell’impianto (si veda www.mimit.gov.it/it/incentivi).

Per quanto riguarda i lavoratori, si possono sfruttare sia gli incentivi a regime per le start-up e PMI innovative sia, per il 2024, la super deduzione Irpef e Ires del costo per l’incremento occupazionale a tempo indeterminato (articolo 4, Dlgs 216/2023), sia la detassazione del reddito degli impatriati con elevata qualificazione o specializzazione, inclusi in futuro quelli che «hanno svolto un’attività di ricerca nell’ambito delle tecnologie dell’IA» (articolo 5, Dlgs 209/2023, in corso di modifica ex articolo 20 del citato Ddl).

In una prospettiva diversa da quella tributaria, l’articolo 21 del Ddl prevede che Invitalia-Sgr assumerà partecipazioni nel capitale delle PMI innovative con elevato potenziale di sviluppo, purché abbiano sede operativa nelle tecnologie dell’intelligenza artificiale in Italia, attingendo le risorse dal Fondo di sostegno al venture capital (articolo 1, comma 209, legge 145/2018 e relativo decreto Mise 27 giugno 2019), che verrà finanziato con una dotazione fino a un miliardo.

I sistemi di intelligenza artificiale, impattando positivamente su tutti i settori, sono senz’altro meritevoli degli incentivi pubblici, a condizione però che, come sottolineato sin dal primo articolo del Testo unico, venga rispettata la normativa europea sugli aiuti di Stato (articolo 4, Dlgs 209/2023).